Il berlusconismo – che è un cancro per la democrazia – intercetta e interpreta il bisogno di cure e di protezione delle creature: questa è operazione tipica delle mentalità autoritarie, riscontrabile in individui incapaci di confrontarsi con la realtà. Più che per meriti personali, si afferma con la leva delle paure e della confusione che regnano nella realtà, a causa delle devastazioni economiche indotte dal capitalismo di rapina. Questa ideologia spuria ha il vento in poppa. Avanza, infatti, in tutto il mondo un vento di destra che è generato dal bisogno di semplificare, dal rifiuto della complessità e della diversità. Alle ultime elezioni il miliardario ridens non credeva di vincere! E’ stata una sorpresa anche per lui! E’ bastato dire che a Roma c’era emergenza stupri perché un fascista vincesse le elezioni! Fondato sulla manipolazione della realtà e sulla menzogna, nei suoi vizi è la sua forza. Il berlusconismo è la morte di tutte le libertà, la fine di ogni speranza, il trionfo del modello materno-infantile, che ci vuole solo come consumatori che non ragionano: è la causa della decadenza inarrestabile dell’Italia, perché fondato sull’assoggettamento delle persone, sulla corruzione delle professioni, sulla negazione del dissenso e della realtà sociale nelle sue diverse manifestazioni: il potere televisivo su cui si fonda è causa di passività e di conformismo; esso distrugge i fatti, riducendo la realtà a interpretazione univoca di un uomo solo. Il consenso è creato con la propaganda di cui è capace, per i mezzi finanziari di cui dispone e per l’asservimento degli operatori della comunicazione ai suoi interessi. E’ tirannide.
L’uomo democratico rispetta la continuità democratica e storica dello Stato; risponde alle attese irrazionali non con la demagogia, cioè promettendo e concedendo ciò che è dannoso per la collettività; giudica intangibili i poteri distinti dello Stato; non utilizza il potere esecutivo a scapito degli altri due poteri su cui si fonda la democrazia; non parla alle viscere dell’elettorato; non manipola i dati oggettivi per far passare le proprie scelte ideologiche; è laico, cioè non ideologico nelle scelte; rispetta il pluralismo delle idee e delle scelte di costume; non cede ai ricatti della Chiesa; non usa la religione come instrumentum regni; non concepisce il mercato come regolatore spontaneo dei vizi e dei difetti dell’economia, ma corregge le storture del sistema capitalistico con le politiche dei redditi, che restituiscono ai più deboli quanto i ricchi hanno accaparrato in eccesso; rispetta i giudici, perché non teme il loro giudizio; non legifera a proprio vantaggio, corrompendo tutto ciò che tocca; rispetta gli avversari politici, non trattandoli mai come nemici personali o come nemici della Patria; non usa la propaganda per perpetuare il proprio potere; ama la libertà, che è la libertà dei più deboli di uscire dalla propria condizione di minorità per vivere in dignità. E’ antifascista, cioè dichiara di esserlo e non fa nulla per far rivivere il passato di morte da cui proveniamo.