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Al movimento verso l’altro darò il nome “Verso la terra incognita”.
In CAMMINARSI DENTRO (118): Tra ‘vissuto’ e ‘viaggio’. Dal vissuto al viaggio. Che cosa significa ‘fare esperienza’ scrivevo:
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Certo, bisogna tornare in sé, riacquistare coscienza delle proprie azioni, imparare a camminarsi dentro, ma questo sarà un movimento ‘dall’esterno’: siamo in cammino anche verso noi stessi – questo incontrar-si è incontrare altro da sé, l’identità come non identica a se stessa -, ma il vero cammino è quello che intraprendiamo verso gli altri e verso il mondo.
Le basi dell’educabilità di un Educatore (in Exodus) sono tre: muovere verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. La condizione dell’educabilità dei ragazzi dipende interamente dalla capacità di educare se stessi.
A proposito di questo movimento verso gli altri, io lo intenderò come incontro, come ricerca di un incontro, per realizzare un accordo intorno ai significati da dare alle cose da mettere in comune, impegnandosi «nell’impresa ricorrente di conversione di un mondo non intrinsecamente nostro in una realtà con altri durevolmente condivisa» (S.Veca).
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Le basi dell’educabilità di un Educatore (in Exodus) sono tre: muovere verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. La condizione dell’educabilità dei ragazzi dipende interamente dalla capacità di educare se stessi.