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Questa mattina mi sono svegliato con un’idea vecchia in testa che riassume, però, le cose più importanti in cui credo e che mi vengono dall’esperienza di insegnante, da un’attitudine ormai quasi naturale a pensare e ad agire con intenti educativi. E’ importante saper leggere, quindi insegnare a leggere ai ragazzi e agli adulti. E’ importante imparare a leggere, apprendere aspetti nuovi del leggere che non conoscevo, arricchendo le conoscenze relative a lingua, testo, comunicazione. Naturalmente, per me leggere significa comprendere testi (scritti), discorsi (orali), esistenze (persone).
Ai miei alunni ho sempre detto, in prima liceo, avviando il Corso di scrittura che sarebbe durato cinque anni, che bisogna imparare a scrivere – lo stesso si dica della lettura -, anche se essi già scrivevano, possedevano già una parte di competenze di base. L’umiltà richiesta per imparare a scrivere è la stessa che si richiede per imparare a leggere: ogni nuovo testo, ogni discorso, ogni persona potranno essere interpretati correttamente se io saprò correttamente sentire, pensare, comunicare. Al mio Progetto educativo ho assegnato lungo tutta la mia carriera di insegnante tre scopi: l’autonomia linguistica, l’autonomia intellettuale, l’autonomia morale dei ragazzi che mi erano stati affidati.
Conoscenze, abilità e competenze linguistiche, testuali, comunicative si svilupperanno grazie allo studio e all’esercizio. Passando dai testi scritti ai discorsi orali alle persone, deve crescere nel tempo la conoscenza della natura dell’oggetto studiato, debbono essere sviluppate le abilità interpretative, espressive e comunicative, debbono affinarsi e irrobustirsi le competenze.
L’universo della lingua è dato dalla storia della lingua di un popolo – dall’evoluzione che subisce nel tempo -, dal suo lessico (il suo vocabolario), dalle regole d’uso.
La realtà fuori di noi – ciò che vi è ora nel mondo – va letta, studiata, interpretata. Conoscere la realtà, sempre più realtà, è indispensabile, per consistere consapevolmente e durevolmente. Per non essere indifesi.
Le persone che incontriamo quando usciamo al mattino – e che popolano la nostra esistenza a vario titolo – richiedono conoscenza. Occorre la conoscenza delle persone, perché il nostro sentire sia esatto, e perché da un retto sentire discenda un agire etico, cioè consapevole e responsabile.
Questo volevo dire oggi: dobbiamo imparare a leggere testi, discorsi e persone. La nostra conoscenza del mondo deve comprendere i prodotti e le persone. La più difficile lettura è proprio quella delle persone. In quale scuola al mondo si insegna questa materia?