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Sabato 29 ottobre 2011
L’essere oggetto d’amore è, per così dire, il luogo in cui solamente la persona esiste e può quindi anche venire alla luce. – MAX SCHELER, Essenza e forme della simpatia
Prima di tutto il saggio introduttivo, perché il tema che propone è nevralgico per noi, qui. Dell’amore, infatti, si dice che non è in Scheler uno dei sentimenti ma, assieme all’odio, quanto di più originario ci sia in noi. Anzi, Scheler assegna all’amore e solo all’amore il compito di fondazione della persona.
Saggio introduttivo – LORETTA IANNASCOLI, L’evidenza specifica del- l’amore, pag.7-76
1. L’esattezza del «senti- re», pag.11
2. La scoperta degli atti intenzionali propri dell’e- mozione, pag.21
3. L’architettura emozio- nale dell’animo umano. I livelli di profondità dei sentimenti intenzionali, pag.31
4. La priorità (non tem- porale ma dell’ordine di fondazione) degli atti di percezione del valore rispetto agli altri atti della coscienza, pag.42
5. A partire da una fenomenologia dell’amore, pag.49
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In Amore e conoscenza, come già il titolo enuncia chiaramente, Max Scheler affronta l’antica e complessa questione del rapporto fra amore e conoscenza, sostenendo la tesi che il conoscere è intimamente legato alla capacità di compiere atti d’amore.
Egli esplora dapprima il terreno che, nonostante il diverso sentimento nei confronti dell’esistenza, la filosofia greca e quella indiana hanno in comune, per poi mostrare la novità rivoluzionaria dell’idea cristiana dell’amore, sottolineando che Agostino è stato il primo a darne un’elaborazione concettuale e filosofica che apre la strada per chiarire i rapporti di fondazione fra sfere diverse che si strutturano in base a quello che è un vero e proprio ordine impartito dall’amore.
A Loretta Iannascoli dobbiamo la traduzione, le note e gli apparati, oltre al saggio introduttivo. Con testo tedesco a fronte.
INDICE
Saggio introduttivo, pp.7-76
Max Scheler, Liebe und Erkenntnis – Amore e conoscenza, pp.77-149
Note al testo, pp.151-177
Parole chiave, pp.179-183
Nota bio-bibliografica, pp.185-195
Nota bibliografica, pp.197-209
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Leggere anche il knoll del fenomenologo GUIDO CUSINATO dedicato a Scheler.
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