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27 gennaio 2012 – Giornata della memoria
CAMMINARSI DENTRO (332): Devi saper sopportare il dolore
Da una lettera di Etty Hillesum ad un’amica i cui figli sono stati uccisi in campo di concentramento
Devi saper sopportare il dolore; anche se il dolore ti schiaccia, sarai capace di rialzarti ancora, perché l’essere umano è così forte, e il tuo dolore deve diventare per così dire parte integrante di te, parte del tuo corpo e della tua anima; non c’è bisogno che tu scappi da lui, portalo in te, ma da adulta. Non trasformare i tuoi sentimenti in odio, non cercare vendetta a spese di tutte le madri tedesche, perché anche loro soffrono per i loro figli trucidati ed uccisi. Fornisci al dolore dentro di te lo spazio e il rifugio che merita, perché se ognuno accetta quello che la vita gli impone con onestà, lealtà e maturità, forse il dolore che riempie il mondo si placherà. Ma se non prepari un rifugio accogliente per il tuo dolore, e invece riservi più spazio dentro di te all’odio e ai pensieri di vendetta – dai quali sorgeranno nuovi dolori per altri – allora il dolore non cesserà nel mondo, ma sarà moltiplicato. E se avrai dato al dolore lo spazio che le sue nobili origini richiedono, allora potrai veramente dire: la vita è bellla e così ricca! Tanto bella e ricca che potrebbe farti credere in Dio.
Poco più di un anno dopo aver scritto queste parole Etty stessa morirà ad Auschwitz, a 29 anni.