_______________________________________________________________
Giovedì 15 marzo 2012
Un po’ di follia può contare più della sapienza e dell’onore – Qoèlet, 10,1
Un’organizzazione si conosce anche attraverso le sue pubblicazioni. Più importanti sono le persone. Le loro opere, tuttavia, servono a tracciare percorsi personali e a conservare frammenti di storia.
Degli Educatori di Exodus Franco Taverna è forse il più ‘antico’, avendo egli condiviso con don Mazzi tutte le scelte, dalla fondazione di Exodus.
La personalità schiva e sobria si riflette nelle tre opere da lui pubblicate fin qui: Avamposti. Exodus e le nuove frontiere (San Paolo, 2005), Come gira il fumo. Parole e fatti per capire e affrontare le droghe (San Paolo, 2007), Il decalogo dei folli (San Paolo, 2011).
L’avventura degli Educatori è tutta nella fiducia che le persone siano fornite di risorse su cui occorre fare leva, dentro tutte le relazioni umane, in quelle affettive come in quelle educative. A queste ultime non è certo estranea l’affettività, che un Educatore saprà temperare e modulare lungo il cammino che fa insieme all’altro.
A Franco Taverna piace il termine ‘camminanti’. Accanto a lui è piacevole sentirsi in cammino insieme.
E’ folle per noi credere che un uomo e una donna possano comunque salvarsi, a dispetto della loro condizione. Incamminarsi insieme sulla strada della ‘salvezza’ personale è l’arduo quotidiano che fa di Exodus un’avventura.
Contributi a una cultura dell’ascolto
CAMMINARSI DENTRO (359): Leggere FRANCO TAVERNA, Il decalogo dei folli, SAN PAOLO 2011Il decalogo dei folli presentato all’Urban Center con don Antonio Mazzi e Moni Ovadia
Il Decalogo dei folli riprende le parole proposte da don Mazzi in oltre venticinque anni di Exodus, parole che rappresentano la sua filosofia del cammino, la teoria che diventa prassi. Un libro da leggere come la storia, per azioni e fatti, del sogno dei “folli di Exodus”. Un sogno che può essere condiviso da tutti coloro che non si accontentano, che vogliono migliorare se stessi e contribuire a migliorare il mondo. Esistono molti tipi di follia, ma non tutti devono essere considerati un male. Da sempre ci sono persone che indossano volontariamente il vestito dei folli e non sul palco di un teatro, ma per strada, nella vita di tutti i giorni. Tra questi ci sono i folli con intenti demolitori e quelli che invece vogliono costruire, i folli positivi, come don Antonio Mazzi e gli educatori di Exodus. L’andare contro la morale corrente, insieme, per cercare nuove soluzioni: la vita in comunità, l’esodo, gli incontri, la Parola, ecco cos’è Exodus, che nella dimensione del cammino trova la sua prima e massima espressione. Il Decalogo dei folli è tutto questo, è la rassegna delle dieci parole più importanti delle carovane di Exodus, dove educatori, volontari, tossici ed ex-terroristi vivono fianco a fianco, una comunità che, nelle parole di don Mazzi, si fonda su quattro “ruote”: sport, musica, teatro e lavoro/volontariato e poi l’amicizia, l’accoglienza, la fraternità… sempre sperimentati concretamente, sulla strada, verso un nuovo modo, più autentico di stare al mondo.
INDICE
Prefazione di Aldo Bonacina
Introduzione
Lettera dal carcere
I. FOLLI NON PER CASO
La follia di Exodus contro “la peste del secolo”
Un metodo folle: le quattro ruote della carovana
II. ESODI
La carovana di Exodus
Terra battuta e asfalto
Le finestrelle delle prigioni
I tre esodi, quasi una preghiera
III. IL CAPITOLO
Capitolo delle stuoie
Fare il pieno
IV. LA PAROLA
Fare parola
Obiettivo: comunicare
Le prime parole scritte di Exodus:
La prima ruota: l’uomo
La seconda ruota: la vita-parola
La terza ruota: lo sport
La quarta ruota: il teatro
V. LE DIECI PAROLE DEI CAMMINANTI
Decaloghi minimalisti
(Rassegna delle dieci parole di Exodus)
Parole impegnative, parolefolli
Il fumo e l’arrosto…
Cinque tasche nello zaino del camminante
VI. CON LE SCARPE DA GINNASTICA
Semplice come il buongiorno
Lo zaino leggero
Apertura alla mondialità – don Tonino Bello
VII. PULIRSI LE SCARPE PRIMA DI ENTRARE
Banale, ma non troppo
Smontare le maschere
Comunicazione interrotta
Contro i soloni – don Tonino Bello
VIII. IN FONDO ALLA STRADA
Dare un nome alla meta
Camminarsi dentro
Le parole della festa: festa, giustizia, amicizia
Padre nostro
Richiamo alla spiritualità per la Chiesa – don Tonino Bello
IX. OLIO, PANE E VINO
Il pane
Avventura positiva
Nutrire di bellezza e di verità… e di fatica
Apertura alla città – don Tonino Bello
X. IL RITMO DEI PASSI
Sul metodo
Le piccole cose
Concretezza – don Tonino Bello
XI. PER FINIRE, ANZI PER COMINCIARE
Antico e nuovo insieme
Un nuovo modo di stare insieme, un nuovo modo di stare nel mondo
Sempre sulla strada
Corinzi tredici
Dalla esperienza di Exodus un Vademecum per chi ha deciso di mettersi in cammino alla ricerca di un mondo migliore, con i consigli di alcuni esperti viaggiatori: don Antonio Mazzi, Luigi Bobba, Riccardo Bonacina, Cristian Carrara, Paolo Corsini, Edio Costantini, don Paolo Giulietti, Lino Lacagnina, Franco Mussida, Gianni Novello, Savino Pezzotta, Giuseppe Vico.
Cosa si nasconde dietro alle dipendenze e quali sono le radici del diffuso “atteggiamento drogato “? che pervade oggi i mondi vitali della comunicazione, dell’economia, della sicurezza, dell’educazione?
A totale dispetto dei numeri dell’escalation degli ultimi anni, il mondo degli adulti tende ad addolcire il dramma: in fondo ci sono pochi danni visibili, i morti per eroina sono diminuiti, anche l’AIDS tutto sommato “… non fa più così paura, e poi la droga è sempre esistita, sono cose che passano (!). Chi sono i responsabili della consapevole sottovalutazione del problema?
L’Autore, protagonista da sempre a fianco di don Mazzi del lavoro educativo delle comunità Exodus, mette a fuoco i meccanismi che hanno consentito la normalizzazione del fenomeno “droghe “?, per poi individuare le tracce utili a genitori e a educatori utili a prevenire l’uso e abuso di droghe.
Il libro termina con una rassegna di percorsi possibili sperimentati nei differenti contesti della famiglia, della scuola e delle comunità locali.
Parabola:
Sulla strada da Gerusalemme a Gerico per terra qualcuno incrocia un tossico mezzo morto.
Il monsignore sbarra il Tempio, il politico pensa ad una nuova legge, un portaborse telefona alla stampa “…
Qualcun altro passa di lì e lo riconosce: era Cesare, 16 volte in comunità , 16 volte ricaduto e 16 volte salvato. Questa era la diciassettesima “…