Ama il prossimo tuo

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Giovedì 22 marzo 2012

Contributi a una cultura dell’ascolto
CAMMINARSI DENTRO (368): Leggere ENZO BIANCHI e MASSIMO CACCIARI, Ama il prossimo tuo, IL MULINO 2011

Enseña el Cristo: a tu prójmo
amarás como a ti mismo,
mas nunca olvides que es otro.
Insegna il Cristo: amerai il tuo prossimo come te stesso, ma non dimenticare mai che è un altro.
ANTONIO MACHADO.

«Prossimo, infatti, è ciò che differisce «inesorabilmente» da noi. Prossimo è soltanto ciò che possiamo concepire come avente un proprio carattere e un proprio luogo distinti dal nostro carattere e dal luogo che noi occupiamo. L’ansia di eliminare la distanza non produce comunità, ma, all’opposto, ne dissolve la stessa idea. Può produrre comunità, invece, soltanto uno «sguardo» che custodisce l’altro nella sua distinzione, un’attenzione che lo comprenda proprio sulla base del riconoscimento della sua distanza. L’intelligenza del prossimo non consiste nell’afferrarlo, nel catturarlo, nel cercare di «identificarlo» a noi, ma nell’ospitarlo come il perfettamente distinto». L’altro è il prossimo da amare. Ma l’amore come arma, strumento e modalità conoscitiva è più che un sentimento: «amore non vuol dire amare». L’amore del prossimo consiste nel riconoscimento di una situazione critica e nella disponibilità a farsene carico. Il linguaggio non religioso chiama ciò «responsabilità». Tra etica della convinzione ed etica della responsabilità a costituire compito è ormai quest’ultima.

E’ il “comandamento nuovo” che umanizza e dà un significato universale a tutti gli altri che, se assunti nella loro pienezza, convergono verso questo appello unitario. Esso esprime la rottura più importante compiuta da Gesù rispetto al giudaismo: la logica della religione dei Padri si apre a una dimensione “altra”, segnando il passaggio dalla Legge mosaica alla legge dell’Amore, come presenza di Dio nella storia. Ma a chi mi faccio prossimo? E’ possibile oltrepassare la solitudine del singolo per aprirsi all’altro? Un comandamento difficile e quasi sempre smentito: si può non praticarlo, ma non si può negarlo e non riconoscere che ha cambiato alla radice la storia dell’uomo.

Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, ha insegnato Teologia biblica nell’Università San Raffaele di Milano e collabora con “La Stampa”, la “Repubblica”, “Avvenire” e la rivista “Jesus”. Tra i suoi testi, che coniugano spiritualità cristiana e cammini di umanizzazione, ricordiamo i più recenti: “Il pane di ieri” (2008), “Ogni cosa alla sua stagione” (2010), “L’altro siamo noi” (2010), tutti pubblicati con Einaudi e “Una lotta per la vita” (San Paolo, 2011).

Massimo Cacciari insegna Estetica nella Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano. Tra i libri che ne hanno più segnato la ricerca: “Krisis” (Feltrinelli, 1976), e pubblicati con Adelphi, “Icone della legge” (1985), “Dell’Inizio” (1990), il dittico europeo “Geofilosofia dell’Europa” (1994) e “L’Arcipelago” (1997), infine “Della cosa ultima” (2004) e “Hamletica” (2009). In questa stessa collana ha pubblicato con P. Coda “Io sono il Signore Dio tuo” (2010).

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Leggere anche MASSIMO CACCIARI, LUCIANO CANFORA, GIANFRANCO RAVASI, GUSTAVO ZAGREBELSKY, La legge sovrana. Nomos basileus (a cura di IVANO DIONIGI), RIZZOLI 2006

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