Impazienza

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Sabato 29 settembre 2012

CAMMINARSI DENTRO (417): Impazienza

Tutti gli errori umani sono impazienza, interruzione precipitosa di ciò che è metodico, apparente recinzione intorno all’apparente. – FRANZ KAFKA, Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via

E altrove, ancora sull’impazienza Kafka scrive:

Negli uomini ci sono due peccati capitali, da cui derivano tutti gli altri: impazienza e negligenza. Per l’impazienza sono stati cacciati dal Paradiso, per la negligenza non vi tornano. Ma forse c’è un solo peccato capitale: l’impazienza. Per l’impazienza sono stati cacciati, per l’impazienza non ritornano. – FRANZ KAFKA, Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via

Quante volte abbiamo avviato un’azione di cui poi ci siamo pentiti!, e questo è il caso a noi tutti ben noto. Forse meno numerosi sono i casi in cui, trattandosi di una relazione sentimentale o di legame educativo, abbiamo cercato subito l’effetto desiderato, magari con una lettera inappropriata o con una espressione verbale risentita, dando così adito alle critiche più smaccate e ipocrite.

Più significativo ancora, io credo, è il caso di un legame affettivo mai nato o nato male, a causa di movimenti affrettati ai quali ci siamo abbandonati perché non riuscivamo a fare altro. Bisognava parlare, dare un nome alle cose, anche se non erano ancora ‘cose’! Allo stato nascente, infatti, ogni relazione umana non è forma. Come si può pretendere che abbia già un nome ciò che non ha forma? E le cose prendono forma semplicemente sotto la spinta che imprimiamo noi al corso delle cose stesse? Quante volte un’amicizia non è mai nata, eppure noi ci siamo ‘lanciati’ con iniziative rivolte a persone che male hanno gradito il nostro entusiasmo? Abbiamo supposto che ormai era cosa fatta: eravamo amici!

Probabilmente, è più prudente, cioè più saggio aspettare, addirittura non presumere nulla di buono. Non aspettarsi che le cose andranno bene. Può risultare piacevole in seguito ritrovarsi accanto persone che avranno apprezzato la nostra discrezione, il passo breve, la giusta attesa.

Le smentite della realtà sono dolorose, tanto che molti preferiscono non agire per niente, standosene buoni ad aspettare non si sa bene cosa. Decidono, contemporaneamente e contraddittoriamente, in materia di sentimenti, di essere single e lo sbandierano ai quattro venti. Sperano così che il mondo, informato della cosa, corra a leggere il curricolo, magari nel Profilo di una rete sociale, convinti che la condizione di single sia solo un’esca lanciata lì per qualcuno che a sua volta non sopporti una condizione che potrebbe anche non essere provvisoria: chi può dire cosa ci riservi la sorte, una volta che abbiamo deciso di non illuderci più, passando il tempo a rincorrere chi non ha tempo né voglia di dedicarsi a noi?

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