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Mercoledì 17 ottobre 2012
CAMMINARSI DENTRO (428): Usatelo senza pietà!
Godetevi il silenzio. Usatelo senza pietà. È l’arma più potente che avete, più crudele di qualsiasi parola. [dalla Bacheca di un Amico su un social network]
Sono sempre stato estraneo e ostile a questa ‘logica’ morale. Mio nonno era solito dire una cosa che da ragazzo mi faceva orrore sentire: “Le bestie si umiliano con il silenzio”. Non capivo di quali bestie parlasse, a quale ferocia si riferisse e perché, poi, si dovesse usare un’arma così poco cristiana. Avendo imparato a conoscere la viltà, la stupidità, la malvagità, mi sono convinto del fatto che a nulla vale l’arma dell’amore contro il Male. Restare disarmati e indifesi, di fronte al Male, è stupido e sbagliato. Dalle armi della critica bisogna passare alla critica delle armi, come diceva il vecchio Karl Marx. Non potendo passare – per ora! – alle vie di fatto con gente che persiste nel fare del male, bisogna usare tutti i mezzi per mettere i sotto-uomini in condizione di non nuocere. Più di tutte le armi rumorose, tuttavia, non ce n’è nessuna più crudele del silenzio.
Dopo essere stati oppressi per anni e anni dalla politica del silenzio, in ambienti in cui non ci saremmo aspettati mai di doverla conoscere, bisogna punire i quaquaraquà con il silenzio. Non bisogna rispondere alle loro telefonate. Non bisogna rispondere alle loro lettere. Bisogna evitare ogni occasione di incontro con loro. Ai sedicenti cristiani bisogna rispondere con la morale precristiana – che bisogna riservare solo a loro! – dell’ “occhio per occhio, dente per dente”. Ai farisei e ai sepolcri imbiancati bisogna riservare la loro morale di atei.