Martedì 16 aprile 2013
CAMMINARSI DENTRO (472): Non ci basta primavera?
Accade raramente di ritrovarsi a considerare che un’occasione preziosa è stata sciupata per insipienza e per impazienza. Siamo convinti che intervenga a compromettere una relazione umana che stava per nascere la nostra stupidità o una catena di sfortunate coincidenze. Equivoci, fraintendimenti, incomprensioni… Mentre, invece, è solo l’impazienza a guidarci verso la rovina.
Negli uomini ci sono due peccati capitali, da cui derivano tutti gli altri: impazienza e negligenza. Per l’impazienza sono stati cacciati dal Paradiso, per la negligenza non vi tornano. Ma forse c’è un solo peccato capitale: l’impazienza. Per l’impazienza sono stati cacciati, per l’impazienza non ritornano. – FRANZ KAFKA, Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via
Non si può dire, però, che non ci si possa adoperare ad arginare la piena dei nostri affetti, per orientarli verso sponde più sicure. Basta ritornare a fare con metodo quello che ci eravamo disposti a fare prudentemente.
Tutti gli errori umani sono impazienza, interruzione precipitosa di ciò che è metodico, apparente recinzione intorno all’apparente. – FRANZ KAFKA, Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via
Quello che resta lì a ricordarci chi siamo è l’errore commesso invadendo il campo con affrettate iniziative, con l’enfasi e l’entusiasmo, l’eccesso di interpretazione e il malcelato interesse ad acquisire un amico in più. Bisogna far finta di niente, magari fischiettare spensierati, per ingannare la vita e farle credere che il giardino non ha bisogno di acqua né di particolari attenzioni. Non ha bisogno di delicatezza né di essere maneggiato con cura. Non provvede primavera a risarcire le sue creature con i venti opportuni e le acque salutari e le ondate di luce e il tepore improvviso? Perché chiedere ormai quello che sicuramente verrà a recare conforto e ristoro? L’inverno è finito. A che vale l’affanno e la corsa e il trepido interrogare? Primavera è arrivata.