Sabato 6 luglio 2013
IL GENERE UMANO MASCHILE (1): Uomini non più violenti
Del genere umano maschile avevo iniziato a parlare per un libro soltanto, il 15 aprile 2011, nel tentativo di ‘salvare’ ciò che di più umano ravvisavo nell’umanità maschile: la solitudine dei padri, tra le altre cose.
Un’occasione nuova si è offerta il 26 giugno scorso, quando ho potuto leggere un servizio che si apriva con queste parole: “Uomini che maltrattano le donne. E si pentono”. Dunque, c’era qualcuno che registrava finalmente il cambiamento, addirittura presso coloro che condizionano l’immagine del maschio oggi, fino a causare la riproposizione dello stigma di sempre: il maschio è violento. L’impressione che ricevo dalla lettura dei giornali da qualche anno, infatti, – sicuramente da quando insistentemente si parla di femminicidio – è che l’ombra della violenza sia calata su tutti i maschi. Difficile, per questo, nascondere il disagio e la vergogna.
«La violenza sulle donne è questione che riguarda innanzitutto gli uomini ed è quindi necessario che nel mondo maschile cominci ad aprirsi una discussione» afferma la Presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi. Incominciamo a parlarne, dunque. Il 26 giugno ho scoperto, altresì, e con piacere, che in Italia esistono 11 Centri di ascolto per uomini maltrattanti (Abuser). Ho stabilito subito un contatto con Solidea “Relazioni libere dalla violenza” di Roma e con il CAM di Firenze, perché intendo lavorare alla creazione di un Centro di ascolto analogo nella mia città.