______________________________________________________________
L’elaborazione di tutta la nostra esperienza è compito
L’elaborazione simbolica dell’esperienza vissuta è attività principiale della mente di tipo semiotico: essa pertiene ai processi di significazione – che sono la metà dell’attività dell’uomo, assieme ai processi di comunicazione -, cioè all’appropriazione dell’esperienza da parte del soggetto; la categorizzazione del sentire, in particolare, è la via che conduce alla più chiara produzione di senso che sola ci consente di approdare alla consapevolezza della nostra condizione di persone.
Erlebnis ed Erfahrung procedono insieme, o meglio, l’Erfahren succede all’Erleben: è solo quando il ‘vissuto’ si fa ‘cammino’, infatti, che si può dire compiuto il processo che conduce alla consapevolezza di sé: solo allora si dà crescita, emancipazione, liberazione.
Il lavoro della memoria, nel farsi racconto, produce la figura che salva, l’approdo al simbolico. Non solo nei processi riparativi e ricostruttivi, che sono tipici delle psicoterapie, ma anche nell’esercizio di esperienza, tipico del lavoro educativo, si tratta di trovare nuove analogie, per favorire l’attività di integrazione della mente, che richiede risposte che mirino all’assimilazione interna della carica affettiva e non risposte di tipo meramente reattivo ed evacuativo: solo con la generazione dello spazio interiore indispensabile per ‘contenere’ vissuti dolorosi e frustrazioni e mancanze la mente realizzerà le forme di integrazione indispensabili per poter parlare di salute della persona.
Parlare di elaborazione simbolica dell’esperienza è più che parlare di riflessione, della mera riflessione, per quanto accurata essa sia. L’elaborazione del lutto, ad esempio, richiede il lavoro della memoria del fare memoria: si tratta di costruire il significato della persona che non c’è più, di dare nuovo spazio nella propria esistenza ad una presenza che non è più tale, almeno non lo è più nei modi in cui consisteva prima per noi, con la personale trascendenza mondana. Allo stesso modo, ogni contenuto di coscienza – non importa quanto doloroso sia – sarà sottoposto al lavoro cognitivo e affettivo che si richiede per arrivare ad appropriarsi dell’esperienza che corrisponde a quei contenuti.
Dire Sinngebung, attribuzione di senso, non significa semplicemente nominare la cosa, dare rilievo e consistenza a ciò che non ne ha o che ne ha solo in modo pallido: dare un senso alle cose significa propriamente dare significato e direzione, imprimere alle cose stesse un dinamismo etico che valga a farle uscire dalla condizione di indecidibili o di mera espressione del negativo che è nelle cose, oggetto della nostra indifferenza. Basti l’esempio del daimon, che andrà promosso a forza etica costruttiva, con la cura del desiderio, per non farlo precipitare al rango di ‘carattere’ personale e basta.
12 febbraio 2025