Silvio Berlusconi: «Cambio la costituzione».
«Consideriamo un segnale molto grave e di evidente spregiudicatezza, utilizzata in chiave di strumentalità politica, il fatto che il governo abbia ignorato l’appello formale che veniva dal Capo dello Stato a non varare un decreto sulla vicenda di Eluana Englaro che contrastasse con sentenze passate in giudicato». Lo affermano Anna Finocchiaro e Antonello Soro, presidenti dei gruppi Pd di Senato e Camera. «E troviamo altrettanto grave – proseguono i due capigruppo del Pd – che Berlusconi scarichi sul Capo dello Stato responsabilità che non ha e voglia modificare di fatto le regole istituzionali, minacciando di piegare il Parlamento alle proprie volontà».
Si schiera il presidente della Camera: «Desta forte preoccupazione che il Consiglio dei ministri non abbia accolto l’invito del capo dello Stato, ampiamente motivato sotto il profilo costituzionale e giuridico, ad ‘evitare un contrasto formale in materia di decretazione d’urgenza». Lo afferma in una nota il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Giorgio Napolitano: «La sentenza su Eluana non è impugnabile. Va rispettata».
Si conosce il testo integrale della lettera che Napolitano ha inviato in mattinata a Berlusconi. Il Presidente della repubblica era stato molto chiaro sulla sua contrarietà al decreto: «Il fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato non consente di disattendere la soluzione che per esso è stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base dei principi, anche costituzionali, desumibili dall’ordinamento giuridico vigente. Decisione definitiva, sotto il profilo dei presupposti di diritto, deve infatti considerarsi, anche un decreto emesso nel corso di un procedimento di volontaria giurisdizione, non ulteriormente impugnabile».