La cultura della morte – cioè la negazione della vita ad ogni piè sospinto, con la negazione progressiva di tutti i diritti umani – impone la scelta dell’EUTANASIA.

Violerebbe la Costituzione in almeno due articoli, il 3 e il 32, secondo le osservazioni mosse a Palazzo Madama dall’opposizione, il disegno di legge del governo sul caso Englaro, per lo meno nella sua formulazione approvata dal Consiglio dei ministri e giunta in Senato. Ecco il testo: “In attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita – si legge nell’unico articolo del ddl – l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun modo essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi”.

“Il ddl che la maggioranza vuole far diventare legge, non solo è ambiguo e intimidatorio, ma presenta anche vistosi profili di incostituzionalità. Non fa infatti riferimento alle persone capaci di intendere e volere, ma a quelle che non possono disporre di sè, quindi coscienti e in grado di decidere”. A sottolinearlo è Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, all’uscita della riunione dei capigruppo. “Ciò significa che persone pienamente capaci di intendere e volere – continua Finocchiaro – ma non di provvedere a se stesse, come Welby e Nuvoli, dovrebbero subire questi trattamenti”. E’ da oltre 700 anni, “da quando è stato riconosciuto l’habeas corpus – prosegue Finocchiaro – che lo Stato non può entrare e toccare con il suo potere il corpo umano contro il parere del soggetto. E’ un provvedimento palesemente contrario al secondo comma dell’articolo 32 della costituzione, in cui si dice che in nessun caso la legge può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

“Dopo questo voto niente sarà più come prima”. Ne è convinta la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che al termine della conferenza dei capigruppo a Palazzo Madama traccia una previsione degli effetti dello scontro istituzionale intorno alla vicenda Eluana. “La partita – sottolinea Finocchiaro – è un’altra. Questo questo è un ulteriore schiaffo al Capo dello Stato. La partita vera è toccare l’aspetto costituzionale, quello che sta succedendo è un modo per sbriciolare l’autorevolezza di una sentenza della magistratura passata in giudicato e fa affiorare l’idea di un governo autoritario e fuori dal nostro sistema istituzionale, un governo che ricorre ai decreti senza neppure passare al vaglio della Presidenza della Repubblica”.

“Vi invito a leggere bene il provvedimento che è erga omnes, per cui si riferisce a tutti i soggetti che non siano autonomi e dunque anche a persone in grado di intendere e di volere che, dunque, devono accettare il sondino anche non volendo”. Lo ha detto la vice presidente del Senato, la radicale Emma Bonino parlando del ‘ddl Eluana’ al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama sottolineando che questo sarebbe valso, quindi, anche in casicome quelli di Welby, Nuvoli o Coscioni.

Secondo la curatrice di Eluana Englaro, Franca Alessio, “un’eventuale legge non dovrebbe avere nessun risvolto sulla vicenda di Eluana. L’alimentazione è già stata sospesa. E il testo del Ddl non mi sembra che disponga l’obbligo di riprenderla”. “Questo divieto, non essendo retroattivo, non può obbligare i medici che assistono Eluana a riprendere l’alimentazione”, continua a ragionare Alessio. La curatrice non esclude neanche l’ipotesi che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non firmi nuovamente il testo della legge. “Non solo può farlo, ma secondo me ci sono anche i margini per decidere di non firmare. Secondo me, Napolitano verificherà se il testo è passibile di incostituzionalità, come credo”.

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