08:45 Avvenire: “E’ stata uccisa”
‘Non morta, ma uccisa”: questo il titolo dell’editoriale, firmato da Marco Tarquinio, che Avvenire, il quotidiano della Cei, dedica alla morte ieri sera di Eluana Englaro. Nell’articolo, Tarquinio chiede perdono ”per ogni singola persona che ha contribuito a fermare il respiro e il cuore di una giovane donna che per mesi era stata ostinatamente raccontata, anzi sentenziata, come ‘gia’ morta’ e che morta non era”. Ma, prosegue, chiede perdono ”ai nostri figli e alle nostre figlie”, che da oggi ”rinunceranno, forse per paura e per sospetto, a ragionare della vita e della morte con chi gli e’ padre e madre e maestro e amico e gli potrebbe diventare testimone d’accusa e pubblico ministero e giudice e boia”: un’allusione chiara al ruolo di tutore e interprete delle volonta’ della figlia svolto dal padre Beppino Englaro.
BENE FANNO I PRETI AD INVITARE I LORO ACCOLITI A GUARDARSI DA CHI CREDE NELLA DEMOCRAZIA, NELLE LEGGI, NELLO STATO, NELLA LAICITA’. SAPPIAMO BENE CHE RENDERANNO IMPOSSIBILE UNA LEGGE CIVILE SULLA FINE DELLA VITA: SCRIVERANNO CHE BISOGNA LASCIARSI CURARE AMOREVOREVOLMENTE PER DECENNI DA UNA MONACA CAREZZEVOLE, NON IMPORTA PER QUANTI DECENNI, IN ASSENZA TOTALE DI VIGILANZA. LA VITA NON FINISCE PIU’. PROVVEDONO LORO A RENDERLA ETERNA CON LA LORO PRESENZA E CON IL LORO AMORE.
DAL MOMENTO CHE NON CI SARA’ MORTE DIGNITOSA E DAL MOMENTO CHE NON HANNO NESSUNA INTENZIONE DI LASCIARE IN PACE I MORTI, DAL 6 FEBBRAIO 2009 IO HO SCELTO L’EUTANASIA.