Parlamento Pulito: il 19° condannato
“Buongiorno a tutti, oggi puntata di aggiornamenti, intanto sul numero dei parlamentari pregiudicati, quando era iniziata la legislatura, meno di un anno fa erano 17, poi diventò definitiva la condanna all’On. Camber e diventarono 18, adesso se Dio vuole siamo già a quota 19, è diventata definitiva nei giorni scorsi la condanna al deputato dell’Udc di Ragusa Giuseppe Drago, quest’ultimo ha una storia strepitosa, è stato per quasi un anno Presidente della Regione Sicilia, Governatore della Sicilia, il giorno in cui cadde la sua Giunta oltre a prendere il cappotto, il cappello, l’ombrello e i suoi effetti personali, aprì anche la cassaforte che ospitava i fondi riservati a disposizione del Presidente della Regione, svuotò la cassaforte e mise tutto in un sacchetto e scappò con la cassa, la stessa cosa aveva fatto il suo predecessore, un certo Provenzano che non è parente del più noto Bernardo, Giuseppe Provenzano, i due sono stati poi indagati perché? Perché il nuovo Presidente, il diessino Capo di Casa, quando ha aperto la cassaforte per cercare i fondi a disposizione del Presidente, prima ho detto fondi riservati, non sono fondi riservati, sono fondi a disposizione del Presidente, per esempio Capo di Casa aveva bisogno di sostituire i cuscini nell’appartamento riservato al Presidente e trovò la cassa vuota, chiese spiegazioni e gli impiegati gli dissero che si era portato via tutto il suo predecessore, allora fece la denuncia, i magistrati interrogarono Drago, il quale disse di averli usati per beneficenza, lui faceva la beneficenza con i soldi degli altri, con i soldi nostri, il problema è che poi le pezze di appoggio per questi versamenti per la beneficenza si sono rivelate un’altra aggravante a suo carico perché pare che le avesse costruite ex post per giustificare quell’appropriazione, è stato rinviato a giudizio per peculato, pure la Corte dei Conti gli ha chiesto i soldi indietro, il processo è andato avanti con la lentezza che hanno i processi in Italia e quindi dopo qualche anno è stata confermata la sua condanna in appello a 3 anni, sempre per peculato e l’altro giorno è passata in giudicato in Cassazione sia a carico di Drago, sia a carico di Provenzano.
Naturalmente i due non faranno galera, perché? Perché c’è il condono, c’è l’indulto, Mastella, Forza Italia, Democratici di Sinistra, Margherita, Verdi, Rifondazione Comunista, Udc e mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno, forse facevo meglio a ricordare chi non votò per l’indulto nel 2006 e cioè l’Italia dei Valori, la Lega, una parte di Alleanza Nazionale e si astennero i Comunisti italiani, gli altri erano tutti favorevoli.
Grazie a quell’indulto vergognoso i due che erano scappati con la Cassa della regione non faranno neanche un giorno di galera, per fortuna i giudici hanno inflitto l’interdizione dai pubblici uffici, quindi Drago è parlamentare, adesso dovrà sloggiare dal Parlamento, naturalmente dopo la condanna in appello da semplice Consigliere regionale, Casini lo aveva portato in Parlamento proprio perché gli sembrava ingiusto che un condannato in appello per avere rubato i soldi della Regione, restasse fuori dal Parlamento e quindi l’aveva accompagnato a Montecitorio da dove adesso dovranno riaccompagnarlo fuori, non è automatico, sapete che quando un giudice emette una sentenza definitiva la Cassazione e questa sentenza prevede l’interdizione dai pubblici uffici, succede quello che è successo con Previti, la palla passa alla Giunta per le eleggibilità e le ineleggibilità, la quale deve stabilire se sia il caso o meno di ottemperare una sentenza definitiva della Magistratura, una dei tanti abusi a cui si presta questo Parlamento indecente, quindi se lor signori nella Giunta si decideranno a sancire quello che ha già sancito la Cassazione, il Signor Drago verrà accompagnato all’uscita senza potervi più rientrare e quindi nell’attesa che lo caccino abbiano 19 pregiudicati, manca ancora un po’ di materiale per arrivare a quota 25 che era la quota standard delle ultime legislature, però la legislatura è ancora lunga, devo dire che anche le pratiche della politica promettono bene, quindi penso che presto arriveremo a quota 25 che è il numero perfetto dei pregiudicati in Parlamento.
L’impero illegale di Berlusconi
Bisogna aggiornare anche ciò che abbiamo detto sulle liste elettorali per le europee perché ci sono delle novità, delle new entry oppure ci sono delle old entry che però hanno avuto nuovi sviluppi, la giustizia è lenta ma questi sono talmente veloci nel combinarne di tutti i colori che poi ogni tanto anche nei processi succede qualcosa, per esempio sappiamo da qualche giorno, grazie alla sentenza del Tribunale di Milano sul caso Mills che il nostro Presidente del Consiglio è un corruttore impunito, non che fosse una novità naturalmente, bastava leggere la sentenza a proposito del Caso All Iberian per esempio, per sapere che Craxi era stato pagato in nero da Berlusconi tramite il sistema delle società offshore, tra l’altro che era stato costruito dall’Avvocato Mills con ben 23 miliardi occulti, proprio guarda caso negli anni in cui in Parlamento passava la legge Mammì che santificava il monopolio della televisione commerciale da parte del Cavaliere, sono soldi con i passaggi documentali, lo dico perché in questi giorni dicono: ah ma non hanno trovato i passaggi di denaro tra Berlusconi e Mills e quando li hanno trovati tra Berlusconi e Craxi è cambiato qualcosa? Niente, Berlusconi aveva detto: se si scoprirà che ho dato anche soltanto una lira a Bettino Craxi, lascerò la politica, in realtà era entrato in politica proprio per nascondere il fatto che aveva dato i soldi a politici etc., quindi non c’è stata una condanna per corruzione soltanto perché i giudici non hanno stabilito il do ut des tra quei soldi e la legge Mammì anche perché era difficile stabilire un solo do ut des, visto che Craxi di leggi per Berlusconi ne aveva fatte parecchie e aveva fatto anche parecchie non leggi, consentendogli di espandersi all’infinito in un paese che era un far west dove la televisione non era minimamente normata per tutti gli anni 80, quindi ci fu una condanna per finanziamento illecito a entrambi che poi fu confermata, per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti, anche se cadde in prescrizione, in Cassazione definitivamente provato che Berlusconi comprava Craxi alla vigilia e durante l’approvazione della Legge Mammì.
Sapevamo che la Fininvest era un’azienda dedita alla corruzione della Guardia di Finanza perché ovviamente ogni volta che arrivano i finanzieri e mettevano il naso nei libri contabili, se non fossero stati corrotti avrebbero scoperto che i libri contabili erano taroccati, all’epoca non era stato ancora depenalizzato di fatto il falso in bilancio, quindi era un problema taroccare i libri contabili, bisognava corrompere i finanzieri, dopodiché si è depenalizzato il falso in bilancio, così i finanzieri anche se trovano i libri contabili taroccati non ci possono più fare niente.
Nelle sentenze abbiamo addirittura la prova che la Fininvest pagava la mafia, chi di voi legge la sentenza Dell’Utri 2004, la sentenza più sconvolgente, forse ancora più sconvolgente della sentenza Andreotti, quindi la sentenza più sconosciuta della nostra storia, si renderà conto che nell’archivio segreto della Cosca di San Lorenzo, uno dei quartieri di Palermo, uno dei mandamenti mafiosi di Palermo, fu trovato un libro mastro dove il capo cosca, credo che si chiami di cognome Biondino, segnava le entrate e le uscite della cosca, c’erano tutti quelli che pagavano il pizzo e poi in una voce separata c’era scritto Canale 5 e di fianco la cifra.
Era un regalino che ogni tanto la Fininvest mandava alla mafia, quindi che Berlusconi abbia sempre pagato e corrotto tutti, persino la mafia lui e le sue aziende lo sapevamo.
Adesso sappiamo una cosa in più, sappiamo che oltre a comprare, mi sono dimenticato, abbiamo la sentenza Mondadori nella quale è scritto che l’Avvocato Previti, Pacifico e Acampora che erano i legali della Fininvest nella battaglia per il controllo della Mondadori, comprarono con 420 milioni di lire in contanti il Giudice Vittorio Metta per scippare la Mondadori al proprietario legittimo De Benedetti e consegnarla nelle mani di Berlusconi, questo 20 anni fa, sono 20 anni che Berlusconi controlla qualcosa che non è suo.
Come si chiama uno che tiene una cosa che non è sua ma è di un altro? Si chiama ladro a casa mia, poi usate la parola che più vi aggrada, secondo me quella rende abbastanza bene l’idea!
Nella sentenza Mondadori che punisce i 3 Avvocati per avere corrotto il giudice e punisce il giudice per essere stato corrotto dagli Avvocati, c’è scritto che i soldi venivano dalla Fininvest di Berlusconi e che la corruzione del giudice era finalizzata ovviamente a far ottenere a Berlusconi quella Mondadori che il famoso lodo arbitrale aveva invece assegnato indubitabilmente a De Benedetti, quindi sappiamo già prima della sentenza Mills che Berlusconi e il suo gruppo sono il gruppo Berlusconi ha corretto la Guardia di Finanza, ha corrotto giudici, ha pagato politici, ci mancava una categoria, i testimoni, il falso testimone, a cosa serve? Serve a coprire reati commessi precedentemente, quando uno commette un reato, deve stare attento a non lasciare testimoni, se lascia testimoni deve pagarli perché dicano il falso in modo da garantirsi l’impunità e è esattamente per questo che Mills fu pagato, Mills sapeva tutto degli affari occulti di Berlusconi, aveva messo in piedi lui le società offshore nelle isole del canale, le Virgin Island e in altri paradisi fiscali, quelli che oggi Berlusconi dice di voler combattere, 64 società nei paradisi fiscali costruiti da Mills, negli anni 80, Mills sapeva anche perché erano state costruite queste società all’estero, per fare cosa Berlusconi usava queste società occulte che sfuggivano al bilancio consolidato del suo gruppo.
Quelle società servivano a schermare delle operazioni che erano illecite e che quindi non dovevano essere ricondotte alla persona di Berlusconi, 23 miliardi a Craxi, decine di miliardi a Previti, dai quali poi Previti attingeva le tangenti per girarle ai giudici, pagavano estero su estero Giulio Malgara perché non lo potevano pagare trasparentemente e ufficialmente? Perché Giulio Malgara era il Presidente dell’associazione degli inserzionisti pubblicitari e era anche uno dei padri padroni dell’Auditel, capite che se colui che deve stabilire gli ascolti di RAI e Mediaset prende soldi all’estero dal proprietario di Mediaset o di Fininvest, qualcuno potrebbe dubitare che l’Auditel non sia attendibile, perché? Perché per essere una rilevazione indipendente, chi fa la rilevazione non deve prendere i soldi né dall’uno né dall’altro, pagavano naturalmente Malgara con dei prestiti che però per anni e anni risultavano non restituiti, non so se li abbia restituiti ultimamente.
C’era il problema di Telepiù, la Legge Mammì aveva consentito a Berlusconi di avere 3 reti televisive, ma avrebbe dovuto girare, vendere a altri il suo giornale, Il giornale e vendere a altri le quote di maggioranza di Telepiù, la televisione privata che Berlusconi aveva creato, Berlusconi cosa fece? Né l’uno e né l’altro caso, girò Il giornale e i Telepiù a dei prestanomi, prestanome per il giornale era suo fratello Paolo, i prestanomi per le quote eccedenti di Telepiù, Berlusconi poteva avere soltanto il 10% in base alla Legge Mammì, il resto lo doveva alienare, a chi li ha girati? Li ha girati a dei suoi amici e prestanomi, tra cui l’immobiliarista Della Valle, nulla a che vedere con quello delle Tod’s, Moratti, Chirc, l’imprenditore televisivo tedesco etc., ai quali pare avesse dato i soldi per comprare le quote che erano sue, praticamente le quote erano rimaste sue, ma erano state intestate a teste di turco, a teste di legno, prestanomi e queste operazioni furono fatte sempre tramite le società offshore, perché? Perché erano una violazione palese della Legge Mammì e se si fosse scoperto come il pool di Milano ipotizzava ma non riuscì a provare, proprio perché queste prove non c’erano e Mills stava zitto, che Berlusconi possedeva più del 10% tramite i prestanomi, la Legge Mammì sanzionava questo comportamento con la revoca delle concessioni e se si fosse scoperto che era ancora il vero proprietario del Giornale e di Telepiù, Berlusconi avrebbe perso le concessioni per Rete 4, Canale 5 e Italia 1, sarebbe stato morto, rovinato, prima della discesa in campo sarebbe stato finito!
Quindi immaginate quanto era importante farle lontano dall’Italia queste operazioni e quanto era importante che Mills, che ne era a conoscenza, stesse zitto! In più ci sono scalate all’insaputa dalla Consob, irregolari alla Standa, Mondadori e alla Rinascente con soldi che provenivano da quelle risorse, riserve. La costruzione dell’impero di Berlusconi grazie al quale Berlusconi è Berlusconi, è avvenuta tutta all’estero e tutta di nascosto con traffici di ogni genere che a un certo punto rischiavano di venire fuori quando Mills fu convocata dalla Procura di Milano e poi dal Tribunale di Milano a testimoniare nel processo sulla corruzione della Guardia di Finanza e sul caso All Iberian fu lì che Mills, come scrive lui stesso al suo commercialista, è una storia che abbiamo già raccontando, credendo che la sua lettera restasse tra lui e il commercialista Drennan disse: io in quei due processi avrei potuto cacciare Berlusconi in un mare di guai se avessi detto la verità, se avessi ricondotto a lui personalmente quelle società, invece mi limitai a dire che erano società che avevo costruito per conto del gruppo, ma non dissi per conto di lui, non dissi che lui operava direttamente su quelle società, perché dato che la responsabilità penale è personale, se lui avesse detto che era Berlusconi in persona che operava su quelle società, si sarebbe aperto uno squarcio su tutte le attività che avevano creato l’impero di Berlusconi e Berlusconi sarebbe stato rovinato, ormai alla fine degli anni 90, quando era già in politica e stava all’opposizione e nessuno pensava che sarebbe tornato al governo, anche perché nessuno poteva immaginare che quei deficienti del centro-sinistra avrebbero rovesciato il Governo Prodi, mandando al governo D’Alema e Amato che hanno completamento distrutto per sempre la sinistra.
Questo era il momento drammatico, quando Mills viene chiamato al Tribunale di Milano a testimoniare, è lì che fa le false testimonianze o le testimonianze reticenti e è per gratitudine e per ricompensarlo di queste testimonianze false o reticenti che Berlusconi gli fa avere quei famosi 600 mila dollari che sono costati la condanna a Mills e che sarebbero costati la condanna anche a Berlusconi, se Berlusconi non si fosse scansato dal processo con una legge ad hoc che si chiama Legge Alfano e che tutti noi speriamo che presto la Corte Costituzionale a settembre – ottobre, quando la valuterà dichiari incostituzionale oppure che comunque il referendum che ha avviato Di Pietro porti a cancellarla e a restituire Berlusconi al suo habitat naturale, il Tribunale di Milano che è l’unico posto dove sta bene!
Quindi voi capite che questa sentenza Mills è una sentenza decisiva, onnicomprensiva per capire come Berlusconi ha fatto carriera prima come imprenditore e poi come si è salvato nella sua carriera di politico, grazie al silenzio di una persona, silenzio che naturalmente loro devono continuare a alimentare, quindi devono continuare a difendere Mills, anche se potrebbero benissimo infischiarsene visto che Berlusconi nel processo non c’è, in questi giorni avete sentito parlare Berlusconi e i suoi Avvocati, ma lui non era imputato, lui è fuori dal processo grazie al lodo Alfano, tutti hanno pensato che Berlusconi fosse stato colpito in qualche modo da quella sentenza, in realtà è stato colpito soltanto Mills, ma Berlusconi non può abbandonare Mills perché se parla Mills lui è rovinato “se parlassi io lo caccerei in un mare di guai” scrive Mills al suo commercialista nei primi anni 2000.
Questa sentenza quindi terrorizza il Cavaliere per quello che c’è scritto e per le implicazioni che può avere, indipendentemente dalla sorte processuale, è chiaro che nessuno andrà in galera per questa legge, visto che comunque è tutto indultato e anche se non fosse indultato comunque cadrà presto tutto in prescrizione, ma è perché è un altro tassello per ricostruire la verità e per smontare quella leggenda che vuole Berlusconi grande imprenditore, Berlusconi se non avesse violato tutte queste leggi nel modo che abbiamo descritto, non sarebbe mai diventato quello che è diventato, è un impero fondato sull’illecito, illegalità, corruzione, frode fiscale, falso in bilancio, sull’offshore , tutto occulto perché? Perché non si può fare niente di palese con quelle pratiche lì!
Quindi di Berlusconi sappiamo un po’ di più grazie a questa sentenza che è di primo grado, può darsi che in appello venga cambiata, ma i fatti purtroppo sono gli stessi, i fatti li conoscevamo anche prima che venisse emessa la sentenza, la sentenza era chiamata soltanto a sanzionare il comportamento per vedere se era anche penalmente rilevante, ma il fatto che ci fossero queste società, che fossero di Berlusconi, che fossero servite a quegli scopi, bastava leggere tutte le altre, questa è una specie di sunto di un’intera carriera criminale.
Carlo Bulletti (IdV) risponde
Concludo rapidamente sugli altri due o tre aggiornamenti, il primo riguarda Carlo Bulletti, è un candidato dell’Italia dei Valori, mi ha scritto dopo che l’ho definito uno un po’ lesto a cambiare casacca, candidato alle europee, mi ha scritto una lettera, devo dire che mi ha fatto piacere, perché non capita di frequente, di solito ti querelano, di solito ti minacciano, molto cortese dicendo che sono stato male informato, che lui è figlio di un democristiano della corrente di Zaccagnini, che si riconosce della cultura Liberal, che è per la laicità dello stato e smentisce una cosa che avevo detto in base a informazioni che avevo avuto dall’Emilia Romagna, cioè che lui fosse stato candidato nel 2004 in una lista del centro-destra con dentro Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega.
Lui stesso però dice che la sua, come candidato Sindaco a Cattolica, era una lista civica che si chiamava “per chi ama Cattolica” lista di centro-sinistra, però alternativa ai Democratici di Sinistra e che per questa ragione era stata appoggiata da tutto il centro-destra, quindi non era una lista ufficialmente del centro-destra, ma era una lista che era appoggiata da tutto il centro-destra e se è stata appoggiata dal centro-destra, vuole dire che lui ha accettato l’appoggio del centro-destra, quindi di Forza Italia, Alleanza Nazionale e della Lega, riconosco che non era formalmente la lista del centro-destra, ma era una lista civica sulla quale era confluito il centro-destra.
Non ho niente contro Bulletti, quest’ultimo è un medico, ho visto il suo programma, dice: sono per la laicità dello stato, la ricerca scientifica, il testamento biologico, i diritti delle coppie, mi sono schierato, dopo essermi iscritto al PD e candidato con Di Pietro proprio perché su questi temi della laicità e del testamento biologico, della ricerca scientifica e dei diritti delle coppie di fatto, l’ho trovato molto limpido e molto chiaro mentre invece il PD è ambiguo perché ha 3 o 4 linee diverse.
Non ho niente contro il Dott. Bulletti, do atto di questa sua lettera, chi di voi vuole saperne di più trova informazioni sul suo sito Bulletti.com, ho segnalato semplicemente che per i miei gusti personali, preferirei che quando si mantiene uno schieramento, anche se qui era un’alleanza capitatagli addosso, saltare un giro non farebbe male, dopodiché nessuno può essere inchiodato a vita a una posizione, però quello che segnalavo era che si poteva anche tentare di prendersi un anno, due anni sabbatici e poi riprovare la politica da un’altra parte, certamente come avevo già detto nella puntata sulle candidature, Bulletti come del resto Sergio Staino che si è candidato in una delle liste ex comunista, sinistra e libertà pur essendo iscritto al PD, non erano certamente personaggi che ritenevo impresentabili per ragioni etiche o per ragioni penali, mi sembravano due casi di non grande coerenza, ma al di là di questo nulla contro le persone.
Antinoro (Udc) e la compravendita dei voti
Invece per venire alle conclusioni, 3 candidati che hanno avuto degli sviluppi, uno è una new entry si chiama Antinoro, è dell’Udc naturalmente, è l’Assessore ai beni culturali della Giunta Giunta Regionale della Sicilia, Udc e ha ricevuto un avviso di garanzia per voto di scambio, i magistrati della Dda di Palermo hanno scoperto intercettazioni e altre cose che aveva dato 3 mila Euro a due mafiosi per assicurarsi un pacchetto di voti, pare 60 preferenze, di qui l’accusa di voto di scambio, l’operazione è molto più ampia, naturalmente i magistrati hanno scoperto che ogni voto veniva pagato fino a 50 Euro, quindi 50 Euro alla persona che ti dà la preferenza, molti politici pare che lo facessero, sono stati fermati 19 presunti mafiosi, sono stati arrestati 2 capimafia e tra i vari politici indagati c’è questo Antinoro che è assessore dell’Udc regionale, lo rimane anche da indagato per questo reato infamante, ha già detto: continuo a svolgere il mio lavoro e poi si difende dicendo che lui ha vinto prendendo 28 mila voti, bisogna vedere come li ha presi, non è un bel modo di difendersi perché se li ha pagati uno per uno, credo gli siano anche costati un occhio della testa, però non è un bel modo di difendersi dire: prendo tanti voti, non ho bisogno di comprarli, bisogna vedere come li prendi i voti, se li prendi spontaneamente o li prendi comprandoli!
Vedremo come andrà il processo, in ogni caso non si dimette e è candidato alle elezioni europee, Casini ha pensato di portare anche lui al Parlamento europeo, un indagato per voto di scambio con la mafia.
L’ufficio stampa di Raffaele Lombardo
Raffaele Lombardo è il Governatore, il capo della Giunta dove c’è pure questo Antinoro, bene, Lombardo avevamo detto che era sotto osservazione della Corte dei Conti per avere riempito lui e come il suo predecessore Cuffaro l’ufficio stampa della Regione Sicilia di giornalisti, tutti con contratti da caporedattori, ha un ufficio stampa che è più grosso di quello di Palazzo Chigi credo, circa 20 giornalisti per suonare la trombetta e decantare le lodi della sua meravigliosa Giunta, si è ritenuto che ci sia un enorme spreco di denaro pubblico, la Corte dei Conti ha chiesto il danno erariale a lui e a Cuffaro per 4 milioni di Euro e adesso si è mossa anche la Procura di Palermo che contesta sia a Cuffaro, sia a Lombardo, sia a altre persone, il reato di abuso d’ufficio per avere fatto queste assunzioni facili clientelari.
Mastella rinviato a giudizio
Infine Mastella, avevamo detto che Mastella era indagato per vari casi di concussione nel inchiesta che era nata a Santa Maria Capua Vetere che aveva portato all’arresto di sua moglie, di suo consuocero e che poi aveva portato a indagare lui e che poi aveva dato il pretesto a lui per far cadere il Governo Prodi, non è più indagato, nel senso che è già imputato, è arrivato proprio l’altro giorno, il 15 maggio, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Napoli che ha ereditato quella di Santa Maria Capua Vetere, richiesta di rinvio a giudizio firmata dal Procuratore Lepore e dal PM Curcio e trasmessa al G.I.P. che nei prossimi giorni fisserà l’udienza preliminare.
Mastella ha commentato: non ci voleva la zingara per indovinare che sarebbe andata così, in realtà lui aveva detto che l’inchiesta era basata sul nulla e quelli di Santa Maria Capua Vetere erano dei cialtroni e che appena l’inchiesta fosse passata a Napoli, sarebbe immediatamente crollato l’impianto accusatorio, invece l’impianto accusatorio è tutto in piedi, c’è una rimodulazione dei reati, si parla di vari casi di concussione, reato comunque gravissimo invece dell’associazione a delinquere inizialmente contestata e c’è la richiesta di processo per Mastella, per sua moglie Sandra e per una ventina di imputati, quasi tutti dell’Udc , si parla di 3 casi di concussioni e altri di abuso d’ufficio.
Questo lo dico perché naturalmente sui giornali questa notizia, devo dire a parte Repubblica che l’ha messa in grande, è passata praticamente inosservata, Il Corriere della Sera ce l’aveva a pag. 20 in un trafiletto minuscolo in quelli dove di solito si dà notizia dello smarrimento di un barboncino da parte di una contessa che promette lauti ricompensi a chi glielo riporta sano e salvo, lì c’era la notizia che il Ministro della Giustizia del Governo di centro-sinistra, è imputato per plurime concussioni aggravate e è naturalmente candidato del centro-destra del Popolo della Libertà provvisoria al Parlamento europeo, passate parola!”
Ps. La puntata di oggi di Passaparola è stata registrata mercoledì 20 maggio.