CAMMINARSI DENTRO (83): Perché non ci basta il mondo visibile.

VITO MANCUSO, Perché l’uomo ha bisogno di credere negli angeli, la Repubblica 17 luglio 2009:

Il celebre teologo tedesco Rudolf Bultmann scriveva qualche decennio fa che “non ci si può servire della luce elettrica e della radio, o far ricorso in caso di malattia ai moderni ritrovati medici e clinici, e nello stesso tempo credere nel mondo degli spiriti proposto dal Nuovo Testamento”. Era il 1941. Consultando la più grande libreria al mondo che è amazon.com, si scopre al contrario che oggi, quando facciamo uso di ben altro oltre alla radio e all´elettricità, i titoli che riguardano un tipo particolare di spiriti quali gli angeli ammontano a una quantità impressionante (431.556), quasi il doppio rispetto a quelli sull´elettricità (267.520). Certo, tra i libri in vendita se ne trovano molti che hanno tutta l´aria di un inno all´irrazionalità (Nelle braccia degli angeli, Come udire il tuo angelo, Guarire con gli angeli, Camminare con gli angeli, I messaggi del tuo angelo), ma il fenomeno angelico non è riducibile a ciò.

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Mancuso sembra prendere le mosse per la sua riflessione dall’opera di Catherine Chalier, Angeli e uomini, edito da La Giuntina, in cui l’Autrice «rimanda a “un surplus inesauribile di bellezza e di senso che fa appello all’intelligenza e ne rinnova il desiderio”. Nella figura dell’angelo è in gioco la capacità delle cose di rimandare alla profondità dell’invisibile».

Nello stesso numero di Repubblica, viene pubblicata parte dell’Introduzione di Roberto Saviano a La rivolta degli angeli, di Anatole France.

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