Oggi Clelia Mazzini scrive ne “L’analisi impietosa del dolore”:
Ammiro in Eschilo l’analisi impietosa del dolore, che nulla ha a che fare con la tacita rassegnazione del cristiano. Quello del grande drammaturgo è uno sguardo puntato su ciò “che viene incontro”, sulla grande incognita del domani, ma anche su ciò che l’uomo pretende, a ragione, di conoscere dal futuro.
E’ uno sguardo fisso, quasi spietato, di un artista che non abbassa la testa, di un filosofo che offre il petto alle ingiurie del tempo sconosciuto. Di un uomo che ha combattuto strenuamente, e che non è stato vinto.
Eschilo va avvicinato con l’aiuto di Emanuele Severino. Leggere Il giogo. Alle origini della ragione: Eschilo (Adelphi, 1989).