In un’Italia sempre più vecchia, in cui la situazione economica si fa di giorno in giorno più difficile, la famiglia è in gravi difficoltà. Ogni campagna elettorale porta con sé grandi promesse, ma il nostro è un Paese che attua politiche familiari dal respiro corto, con assegni per i figli “una tantum”, aiuti limitati e senza una vera prospettiva sul futuro.
E infatti godiamo di un triste primato in Europa: ci si sposa e si fanno figli sempre più tardi (a 32 anni gli uomini, a 29 le donne, che affrontano la prima gravidanza intorno ai 32). Naturalmente, la ragione non è solo economica: mancano progetti che spingano i giovani ad assecondare il desiderio di paternità e maternità, che li sostengano nel difficile compito di conciliare vita lavorativa e vita familiare, e che aiutino gli adulti ad assolvere le funzioni educative e a gestire le situazioni più complicate, come l’assistenza agli anziani o la cura di un disabile. A dire il vero, su congedi di maternità e paternità, part-time, telelavoro e asili nido la nostra legislazione qualche piccolo passo in avanti l’ha fatto. Per certi aspetti, siamo persino all’avanguardia. Ma, purtroppo, solo sulla carta: nella realtà c’è molta resistenza a mettere in atto quanto previsto dalle politiche familiari, soprattutto da parte degli imprenditori.
Don Antonio Sciortino, che da molti anni dirige il settimanale “Famiglia Cristiana”, traccia il quadro della famiglia italiana, quella vera, non il suo surrogato pubblicitario delle fiction televisive, invitando tutti, laici e cattolici, a una riflessione sul significato che ha assunto oggi. Costituzione alla mano, affronta il delicato tema delle unioni di fatto, e sottolinea la necessità di una politica a favore del ricongiungimento familiare, vera sfida delle politiche sull’immigrazione, unica via percorribile per raggiungere una reale integrazione. Convinto che la famiglia, lungi dal rappresentare una voce di spesa a fondo perso nel bilancio dello Stato, sia una risorsa da sfruttare per il bene comune e per il futuro del nostro Paese: “La famiglia è un di più per il contributo che la sua stabilità e la forza dei legami danno alla società. L’educazione che dà ai figli ha un riverbero sociale non indifferente. Se in famiglia si stabiliscono rapporti di fiducia, se si educa a cooperare e a collaborare, è probabile che questa stessa logica sarà messa, più facilmente, a servizio della società”.
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