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DESIDERIO
Termine che si può comprendere solo opponendolo a quello di “domanda”. Opposizione che si manifesta soprattutto nell’osservazione freudiana della sessualità femminile: la bambina domanda il fallo alla madre. È chiaro che una domanda così apparentemente contro natura non mira alla soddisfazione. Mira piuttosto all’assegnazione di un limite all’onnipotenza materna, come pure al mantenimento del soggetto nel campo del linguaggio o della domanda, che ne è la forma prima. Questo duplice carattere – legame a un oggetto fantasmatico (fantasmatique) e rifiuto della soddisfazione – contrassegna, secondo Lacan, il desiderio come tale, o considerato nella sua posizione primitiva da cui il soggetto deve liberarsi.
DESIDERIO DELL’ALTRO
Lungi dall’avere la visibilità dell’oggetto della concorrenza o della cupidigia, il desiderio, una volta rapportato al desiderio dell’Altro sconosciuto, può costituirsi solo come un’interrogazione di cui la risposta, quale che sia, apporta sempre, insieme alla la sua parte di luce, la sua parte d’ombra; poiché l’essere del soggetto sorge su un fondo di non essere. È per mantenere questo buco di non-essere dove risiede il suo essere di soggetto, che quest’ultimo si mutila di una parte di se stesso che si conforma ai significanti delle domande primitive: il seno, le feci, e nella misura in cui il desiderio sessuale non potrebbe accontentarsi di una qualsiasi “oblatività”, è legato a un debito in cui consiste la castrazione simbolica.
Il transfert è vero amore? Sí. Eppure la situazione che mette in relazione l’analizzante e l’analista è la piú falsa che ci sia. Freud, scoprendo la potenza del transfert, ha tuttavia deciso di servire l’amore che gli è connesso, di servirlo per servirsene. A quale scopo? Per un unico scopo: affinché l’analizzante si schiuda alla dimensione del desiderio.
Per illustrare ciò Lacan si appoggia al Simposio di Platone, offrendone un commento inedito e puntuale. Socrate è la prima figura dell’analista: è il desiderante a oltranza ma è anche colui che si sottrae quando si tratta di mostrarsi nella posizione del desiderato. E infatti, pur racchiudendo per Alcibiade l’oggetto agalmatico, Socrate afferma perentoriamente di non essere niente.
In questo seminario Lacan delinea quella funzione di motore della cura analitica che egli chiama il desiderio dell’analista. Riprendendo infine il rapporto tra tragedia e desiderio inconscio, illustra come questo si delinei nell’arco di tre generazioni dando voce ai personaggi della trilogia dei Coûfontaine di Paul Claudel.
Recensione (Biblioteca di Garlasco)
Recensione di Marco Castagna a Sull’amore. Jacques Lacan e il Simposio di Platone di Bruno Moroncini, Cronopio
Roberto Cavasola, La cosa più inquietante di Psycho
Fabio Polidori, Socrate analista
Nadia Fusini, Se sull’amore parla Lacan
Massimo Recalcati, Lezioni su Lacan
Glossario di Lacan – a cura di Moustapha Saphouan
Alessandro Ciappa, Linguaggio e fantasma nell’opera di Jacques Lacan
Thesaurus Lacan – Il padre nell’opera di Jacques Lacan – Indice di tutti i luoghi più notevoli in cui appare il lemma “padre” nell’intera opera di Lacan – Tomo I – Tomo II
INDICE
Introduzione
I. In principio era l’amore
La Schwärmerei di Platone – Socrate e Freud – Critica dell’intersoggettività – La bellezza dei corpi
La leva dell’amore. Un commento del Simposio di Platone
II. Scenario e personaggi
Alcibiade – Gli eruditi – Il Simposio, una seduta – La registrazione su cervello – L’amore greco
III. La metafora dell’amore. Fedro
L’essere dell’altro: un oggetto? – Dal conosci te stesso all’egli non sa – Gli dei appartengono al reale – Orfeo, Alceste, Achille
IV. La psicologia del ricco. Pausania
Mito della muta dell’amato – Regole dell’amore platonico – L’amore calvinista – Kojève e il singhiozzo di Aristofane
V. L’armonia della medicina. Erissimaco
Della scienza che si suppone all’amore – Dal bene al desiderio – La medicina e la scienza – La via della commedia
VI. La derisione della sfera. Aristofane
Dall’universo alla verità – Socrate e il suo testimone – Il buffone – Il movimento perfetto
VII. L’atopia di Eros. Agatone
I comandamenti della seconda morte – Il significante e l’immortalità – Il desiderio dell’analista – La fantasia maccheronica dell’attore tragico
VIII. Dall’episteme al mythos
Dall’amore al desiderio – Limiti del sapere socratico – Socrate dioicizzato – Il maschile desiderabile e il femminile desiderante – Metaxy dell’amore
IX. Uscita dall’ultra-mondo
Il fascino della bellezza – L’identificazione con il supremo amabile – L’egli non sapeva di Socrate – bisogna essere in tre per amare – L’oggetto unico di cupidigia
X. Agalma
L’agalma e il maestro – La funzione feticcio – La trappola-per-dei – Dall’oggetto parziale all’altro – Un soggetto ne è un altro
XI. Tra Socrate e Alcibiade
Lo stato di perversione – Perché Socrate non ama – Io non sono niente – L’interpretazione di Socrate – La nostra rivelazione
L’oggetto del desiderio e la dialettica della castrazione
XII. Il transfert al presente
Decadimento dell’Altro – dignità del soggetto – Transfert non è solo ripetizione – La vera molla dell’amore – L’interpretazione di Socrate
XIII. Critica del controtransfert
L’inconscio è anzitutto dell’Altro – Il desiderio nell’analista – La partita analitica di bridge – Paula Heimann et Money Kyrle – L’effetto latente, legato all’inscienza
XIV. Domanda e desiderio negli stadi orale e anale
Lo psicoanalista e la pulsione – Le fauci aperte della vita – Dal polo al partner – Bout-de-Zan – La controdomanda
XV. Orale, anale, genitale
Il godimento della mantide religiosa – L’Altro, immondezzaio del desiderio – Il desiderio nella dipendenza dalla domanda – Il privilegio dell’oggetto fallo
XVI. Psiche e il complesso di castrazione
Zucchi e Apuleio – Le disavventure dell’anima – Il paradosso del complesso di castrazione – La significanza del fallo – Il desiderio dell’analista
XVII. Il simbolo Φ
Arcimboldo e la persona – La mancanza di significante e l’interrogativo – Il significante sempre velato – Il fallo nell’isteria e nell’ossessione
XVIII. La presenza reale
La farsa contemporanea – Il fallicismo dell’ossessivo – Il significante escluso dal significante – Fobia e perversione
Il mito di Edipo, oggi – Un commento della trilogia dei Coûfontaine di Paul Claudel
XIX. Il no di Sygne
… dove siamo supposti sapere – La tragedia contemporanea – La smorfia della vita – Un varco al di là della fede
XX. L’abiezione di Turelure
Storia del padre – Il padre giocato a dadi – Come operava Freud – L’oggetto del desiderio è il suo strumento – Bastano tre generazioni
XXI. Il desiderio di Pensée
Il dire di no – Rinasce il tragico… – … e il desiderio, e il mito, e l’innocenza – L’Altro incernato in quella donna
XXII. Scomposizione strutturale
L’analista: oggetto e soggetto – L’analisi strutturalistica del mito – La Versagung originaria – Il soggetto barattato con il suo desiderio
I grande e a piccolo
XXIII. Scivolamenti di senso dell’ideale
Effetti della massa analitica – L’azione, risposta all’inconscio – Non c’è metalinguaggio – Amore e colpevolezza – Estroiezione
XXIV. L’identificazione mediante ein einziger Zug
La monade primitiva del godimento – L’introiezione dell’oggetto imperativo – L’Altro nello stadio dello specchio – I tre modi – Del ricco e del santo
XXV. L’angoscia nel suo rapporto con il desiderio
Posto del segnale d’angoscia – a ≠ i(a) – L’oggetto insostenibile – Il posto del desiderante puro – Il desiderio, rimedio all’angoscia
XXVI. Sogno di un’ombra è l’uomo
La mosca nel campo dell’altro – L’uomo, con l’analista, si risveglia – Abraham e l’amore parziale – Dal narcisismo all’oggetto – La volpe e la punta del suo naso
XXVII. L’analista e il suo lutto
L’a piccolo del desiderio – La linea sadiana – Io desidero – Il rapporto tra I e a.
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