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La fenomenologia come pratica spirituale (370): Memoria del presente. E’ già tardi.
Delle tante cose che potremmo dire sulla Giornata della memoria, crediamo che valga il ricordo dei viaggi. A Terezìn, Praga. A Mauthausen. Dentro “Se questo è un uomo”. Noi non giudichiamo corretto riferirsi ai soli sopravvissuti. Come se solo la loro testimonianza vivente avesse valore! Le prove storiche che possediamo sono infinitamente più numerose. Abbiamo, ad esempio, le immagini delle 14 pagine su cui è riportato il protocollo di Wansee, dove si decise la soluzione finale. Abbiamo le firme sotto le leggi razziali. I ricordi di nostra madre, che vide a Lanciano lo scempio che veniva fatto dei giovani resistenti, e poi l’inseguimento dei vigliacchi fascisti, fin dentro le viscere delle montagne, dove venivano giustiziati con la baionetta nella pancia.
A Mauthausen abbiamo sentito l’odore del fumo. Dentro “Schindler List” abbiamo scoperto la forma della riconoscenza riservata a un Giusto, la sanzione finale nel film del Bene prodotto: chi salva una vita salva il mondo intero.
Mentre facevamo dono del nostro tempo, accanto all’esistenza spezzata dei ragazzi tossicodipendenti, comprendevamo che le persone si salvano una ad una. Questo è importante sapere, quando ci interroghiamo su quello che possiamo fare. Intanto, si tratta di uscire dall’indifferenza e prendere posizione. Si tratta di mettersi sulle tracce del bene. Il male è al governo, ormai. È già tardi. La storia di tutto il mondo volge verso il male. Menzogna, guerra al dissenso, restringimento di tutte le nostre libertà. Guerra. Illegalità istituzionalizzata nelle più diverse forme. Disprezzo degli stranieri. Disprezzo delle donne che non si dedicano alla produzione di figli bianchi, preferibilmente maschi e prepotenti.
Per ora, bisogna fare bene la propria parte.
Compassione: ideogrammi su piastrella scoperti a casa di un amico a Rivello (Potenza)